Abbi Cura di Te: Dedicato a chi assiste un Alzheimer

Questo scritto affronta le problematiche emotive causate dalla malattia di Alzheimer in chi dà assistenza.È strutturato seguendo il filo dei ricordi di chi scrive, le impressioni che sono emerse, ripensando alle innumerevoli storie ascoltate ed in parte vissute.

L’ intento è di essere utili a quella infinita categoria di eroi quotidiani rappresentata dai familiari che assistono un malato con Alzheimer. Qualcuno, sottolineando l’accezione positiva della loro condizione, li ha definiti superdonne e superuomini; qualche altro, evidenziandone invece l’ineluttabilità della stessa, li ha paragonati ad Atlante, figura mitologica condannata da Zeus a tenere sulle spalle per l’eternità il peso della sfera celeste. Entrambe le definizioni sono corrette e non si elidono vicendevolmente. Tra questa infinita schiera di persone, in particolare, il nostro pensiero e la nostra vicinanza va alle cosiddette “donne dell’età di mezzo”. L’ età di mezzo, quel periodo dell’esistenza in cui donne tra i 30 ed i 50 anni finiscono schiacciate fra tre vite: quella della famiglia d’ origine con un genitore (a volte entrambi) affetto da demenza e da accudire; quella della famiglia creata, con marito e figli da gestire e, infine, molto spesso, quella lavorativa.

A loro vanno i nostri consigli, le idee ed il cuore; a loro, soprattutto, va l'augurio di trovare “il fiore del deserto” nel lungo cammino che le aspetta.